Aspen, l’incorporeo, l’ipersensibile.

Parliamo di Populus tremula (Pioppo Tremulo): le sue foglie si muovono costantemente, dando la sensazione di un tremore continuo, anche quando non c’è brezza. La notte, illuminato dalla Luna, Aspen acquista un aspetto fantasmagorico. Una brezza forte o un vento improvviso farà colpire le sue foglie con un suono forte simile ad un applauso, che può far venire la pelle d’oca a chi lo ascolta.

La tipologia Aspen può essere un sensitivo, è come se avesse una pelle in meno, una minore protezione, oppure delle antenne troppo sviluppate. Percepisce e sente cose che normalmente gli altri non sentono. Il problema è proprio questo: sente tutto, anche ciò che non serve, può stare molto male in certi ambienti se capta interferenze nocive. Può avvertire presenze o entità estranee, percepisce una paura vaga e imprecisa. Tende a non parlarne perché non sa spiegare le sue paure. Può ritrovarsi con capacità medianiche e può sentirsi attratto da tutto ciò che è magico, occulto, al di là del mondo fisico, per ciò che è nascosto e misterioso, ma vive anche una forma di timore per tutto questo. Non può stare in un ambiente teso perché ne assorbe immediatamente le tensioni. Le informazioni che gli arrivano dall’esterno rimbalzano sulla sua sfera emotiva facendolo vibrare come un diapason. Se non è pulito come un cristallo può produrre pensieri distorti e spesso spaventosi. È così sensibile che riesce ad essere profetico, ma come un attore inconsapevole di un mondo di cui avverte vibrazioni che in realtà non conosce.

Il dott. Edward Bach lo definisce cosi: “Per quelle vaghe paure sconosciute per le quali non c’è nessuna spiegazione, nessuna giustificazione. Il paziente può essere terrorizzato da qualcosa di tremendo che, secondo lui, sta per accadergli, ma che egli non riesci a definire. Queste paure imprecisate e inspiegabili possono ossessionarlo sia di notte sia di giorno. Chi ne soffre ha spesso timore di raccontare la propria pena agli altri”.

Quando il fiore del pioppo tremulo rientra nelle caratteristiche della nostra personalità siamo persone sicuramente molto sensibili. L’essenza ci racconta di una forte connessione e allo stesso tempo di una forte paura rispetto a quelle che comunemente vengono definite “precognizioni”. Aspen “sente meglio” e più in profondità questa connessione inspiegabile con il tutto. È quindi attraversato da un ventaglio di emozioni, sensazioni che arrivano da ogni dove. È una sorta di calamita in grado di assorbire ed avvertire in modo amplificato il campo energetico che lo circonda. Il problema è che non riesce a difendersi da queste percezioni. Come se fosse senza filtri. Come se avesse uno strato di pelle in meno e, per questo motivo, risente di questa forte e inspiegabile paura.

La possibile generazione di questa reazione spaventosa ed esagerata potrebbe risiedere nell’aver passivamente subito eventi di forte intensità in momenti della vita in cui non si poteva reagire in alcun modo e l’unica soluzione è stata quella di restare inermi ed avere paura.Qualcosa di talmente potente che è rimasto vincolato nell’inconscio e che quindi non è oggettivabile. Eventi di portata decisamente superiore a ciò che si poteva gestire. Pensiamo ad esempio alle matrici perinatali di Grof (secondo Stanislav Grof le esperienze perinatali si riferiscono ad esperienze del feto mentre è nel grembo della madre e durante le fasi cliniche del travaglio e del parto), o al dolore che alcuni bimbi provano quando sono ancora nella pancia della madre. Ciò che è importante sottolineare è proprio che l’origine di questa paura è ignota e travalica la nostra personale comprensione.

Ricardo Orozco nel descrivere Aspen dice: “Potremmo definire Aspen come la madre di tutte le paure, perché rappresenta quella più ancestrale ed archetipica. Può accadere quindi che tutte le altre del sistema siano vincolate ad essa o siano cristallizzazioni di questa paura primordiale non risolta”.

La paura di Aspen deriva dalla sua estrema sensibilità e dalla sua connessione con il piano astrale non equilibrata in quello fisico. Per questo il sequestro emozionale che questa paura opera è spesso invalidante e si ha paura di confidare agli altri quanto si prova per timore che possano non capire.

Assumendo il fiore, si ritrova questo equilibrio, è necessario cercare anche un buon contatto con la terra. Questa essenza può anche essere usata come filtro quando si lavora a stretto contatto con il Sé per la risoluzione dei propri traumi.

L’essenza Aspen può donare la sensibilità che si accompagna a una giusta apertura, e che dà la possibilità di selezionare le energie in entrata. Così la personalità che gli corrisponde si sentirà protetta e sicura, e potrà mettere a frutto il suo dono con serenità. Aspen può facilitare una corretta autovalutazione ed autocontrollo, e una maggiore capacità di filtrare adeguatamente le percezioni.

Ad ognuno può capitare di attraversare un periodo di estrema sensibilità in cui tutte le percezioni sono aumentate. Alcuni di noi, più abituati, possono vivere questi stati in modo assolutamente normale, semplicemente gustandosi il passaggio. Altri possono soffrire maggiormente perché non preparati a questo modo di sentire la realtà. L’attrazione per l’occulto è sicuramente un’attrazione di tipo Aspen e, volendo, può essere trattata con questa essenza. Indicata per il bambino (e per l’adulto) che ha paura del buio, Aspen è un’essenza valida anche per l’accompagnamento al morente perché tratta la paura dell’ignoto.

Le principali caratteristiche psicologiche ed emozionali del fiore sono le seguenti: allerta eccessiva, angoscia, ansia, apprensione, attesa penosa di qualcosa che potrebbe accadere, capacità medianiche non armonizzate, catastrofismo, forte relazione con l’astrale e l’onirico, incapacità di filtrare il proprio sentire, incapacità di razionalizzare la paura, influenzabilità da emanazione dai piani sottili, inquietudine, insicurezza, intensità di percezione, ipersensibilità, irrequietezza, mancanza di autocontrollo, manie di persecuzione, paura della morte e della dissoluzione, paure ancestrali ed archetipiche non risolte, paure metafisiche dell’astratto e dell’immateriale, paure vaghe o di origine sconosciuta, possibilità di incubi ricorrenti, presagi o precognizioni, sensitività, timore anticipatorio, tremore interiore, volubilità causata da forte incertezza.

La parola chiave per Aspen è incorporeità. Il fiore Aspen è un’essenza protettiva, ansiolitica. Agisce sul sistema neurovegetativo e sul plesso solare.

Al di là della personalità di chi lo assume, Aspen può aiutare a riarmonizzare diversi aspetti: ansia angosciante; paura che fa tremare; tremore esterno o interno; sonnambulismo; palpitazioni; disturbi al plesso solare; problemi di stomaco; insonnia; paura del buio; incubi e sogni irrequieti; paura di soffocare.

A cura di VibrAzioni 


Fonti: http://ifioridibach.com/aspen – http://www.floriterapia.com/giardino/02.htm – https://www.edizionienea.it/blog/aspen-fiore-di-bach-ipersensibilita/


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